Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6928 del 19 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:6928PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato di truffa aggravata si configura quando l'imputato, pur non partecipando direttamente alle attività fraudolente, rafforza il proposito criminoso dell'autore principale, assistendolo e coadiuvandolo nell'attività di spoliazione delle vittime, anche attraverso l'intestazione a sé di beni mobili sottratti, la partecipazione ai riti magici e la magnificazione delle capacità taumaturgiche dell'autore principale. La consapevolezza e l'adesione dell'imputato all'attività criminosa possono desumersi anche dalla condivisione degli agi e dei vantaggi derivanti dalla truffa, nonché dalla sua attiva partecipazione in veste di cassiera, contestataria di conti bancari e coadiutore dell'autore principale. Il sequestro conservativo dei beni può essere mantenuto anche in assenza di una condanna definitiva per il reato di truffa, qualora sussista il "fumus boni iuris" sulla provenienza illecita di tali beni, in base agli elementi probatori acquisiti, senza che ciò determini un'inammissibile anticipazione degli effetti della sentenza di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. GI. DO. N. IL (OMESSO);

2) SA. CE. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2338/2006 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 06/12/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/12/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENTILE DOMENICO;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. STABILE Carmine che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;

Udita l'arringa del Difensore, Avv. ((omi…

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