Cassazione penale Sez. II sentenza n. 1259 del 19 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:1259PEN

Massima

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Il giudice di pace, nell'esercizio del suo potere discrezionale di valutazione probatoria, può assolvere l'imputato quando le condotte contestate, pur non integrando i reati originariamente ipotizzati, non risultano comunque provate nella loro materialità e nella loro rilevanza penale, essendo prive di riscontri oggettivi e credibili, anche in presenza di una diversa qualificazione giuridica prospettata dal pubblico ministero. Tale pronuncia di assoluzione, ai sensi dell'art. 530, comma 2, c.p.p., preclude la possibilità di una riqualificazione dei fatti in sede di legittimità, in quanto implica una valutazione alternativa del compendio probatorio, non consentita al giudice di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI TRIESTE;

nei confronti di:

1) BL. EM. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 55/2009 GIUDICE DI PACE di TOLMEZZO, del 23/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/12/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LAURENZA NUZZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per …

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