Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 37233 del 6 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:37233PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, è configurabile anche in presenza della partecipazione del singolo indagato ad un solo reato-fine, purché tale condotta riveli, secondo massime di comune esperienza, un ruolo specifico dell'agente in funzione delle dinamiche operative e della crescita criminale dell'associazione. L'elemento distintivo del reato associativo rispetto al mero concorso di persone nel reato continuato di detenzione e spaccio di stupefacenti risiede non solo nell'accordo criminoso avente ad oggetto la commissione di una serie indeterminata di delitti e nella permanenza del vincolo associativo, ma anche nell'esistenza di un'organizzazione che consenta la realizzazione concreta del programma criminoso, con la predisposizione di mezzi finalizzati alla commissione dei delitti e il contributo effettivo dei singoli per il raggiungimento dello scopo. La partecipazione all'associazione può prescindere dalla conoscenza reciproca fra tutti gli associati, essendo sufficiente la consapevolezza e la volontà di partecipare, assieme ad almeno altre due persone aventi la stessa consapevolezza e volontà, ad una società criminosa strutturata e finalizzata secondo lo schema legale. Ai fini della valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari, laddove si proceda per un delitto per il quale opera la presunzione relativa di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., il giudice non ha l'obbligo di dimostrare in positivo la ricorrenza dei pericula libertatis, ma soltanto di apprezzare le ragioni di esclusione, eventualmente evidenziate dalla parte o direttamente evincibili dagli atti, tali da smentire, nel caso concreto, l'effetto della presunzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. NARDIN Maura - rel. Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/02/2019 del TRIB. LIBERTA' di FIRENZE;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MAURA NARDIN;
sentite le conclusioni del PG Dr. CARDIA DELIA, che conclude per il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del Riesame di Firenze, con ordinanza resa in data 15 febbraio 2019, ha parzialmente riformato l'ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Firenze con la quale e' stata …

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