Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 882 del 2017

ECLI:IT:TARLE:2017:882SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di concessione in sanatoria ex art. 36 del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 comporta la perdita di efficacia degli atti repressivi dell'abuso edilizio precedentemente adottati, salva la necessità di una loro rinnovata adozione nell'eventualità di un successivo rigetto dell'istanza di sanatoria. Ciò in quanto, in tali casi, l'interesse a ricorrere viene traslato sul futuro provvedimento che, eventualmente, abbia a respingere la domanda ex art. 36 D.P.R. 380/2001 presentata dopo l'adozione del primo provvedimento repressivo dell'abuso. Pertanto, il ricorso avverso l'atto sanzionatorio precedente deve essere dichiarato inammissibile per difetto di interesse, attesa l'insussistenza di tale interesse già al momento della notifica del ricorso, posto che l'atto impugnato è divenuto inefficace a seguito della presentazione dell'istanza di sanatoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 31/05/2017

N. 00882/2017 REG.PROV.COLL.

N. 00199/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Terza

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 199 del 2009, proposto da:
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Lecce, piazza Mazzini, 72;

contro

Comune di Lecce, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto in Lecce, c/o Municipio - Settore Avvocatura;

per l'annullamento

dell'ordinanza di demolizione prot. n. 825 del 18.9.2007, notificata in data 18.12.2008, a firma del Dirigente Ufficio Tecnico Comunale Settore Urbanistica del Comune di Lecce…

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