Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6961 del 13 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:6961PEN

Massima

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Il documento falso attestante il conseguimento all'estero di un'abilitazione alla guida, pur non rientrando nelle funzioni consolari, può essere qualificato come certificazione pubblica ai fini del reato di falso, in quanto il console è un pubblico ufficiale attraverso il quale lo Stato esercita attività del suo diritto interno sul territorio di uno Stato straniero e ha potere certificativo. La legge penale tutela il documento non per il suo contenuto, ma per la sua attitudine probatoria, sicché l'invalidità del rapporto giuridico rappresentato nel documento non esclude il delitto di falso. Inoltre, la patente di guida conseguita all'estero può abilitare un soggetto alla guida in Italia, sicché la falsa certificazione di tale abilitazione può avere un'apprezzabile efficacia. Il giudice di merito non è tenuto a compiere un'analisi approfondita di tutte le deduzioni delle parti e a prendere in esame dettagliatamente tutte le risultanze processuali, essendo sufficiente che, anche attraverso una valutazione globale di quelle deduzioni e risultanze, spieghi, in modo logico e adeguato, le ragioni che hanno determinato il suo convincimento, dimostrando di aver tenuto presente ogni fatto decisivo. Inoltre, la corte territoriale ha rilevato l'errore in favore dell'imputato commesso dal Tribunale nella determinazione del trattamento sanzionatorio, considerando l'ipotesi attenuata prevista dal capoverso dell'articolo 648 c.p. come fattispecie autonoma di reato e conseguentemente non operando il necessario giudizio ex articolo 69 c.p. con le contestate e ritenute aggravanti, tra le quali la ritenuta recidiva reiterata specifica. Pertanto, la pena avrebbe dovuto partire dal minimo edittale indicato nel comma 1 della norma incriminatrice, mentre erroneamente il Tribunale aveva applicato la sanzione più favorevole prevista dal comma 2, calcolando una pena inferiore alla previsione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria D. - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/11/2015 della Corte di Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza in epigrafe, la Corte di Appello di Milano, in parziale riforma della sentenza del Tribunal…

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