Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5926 del 15 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:5926PEN

Massima

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Il diritto di critica politica e di satira, pur consentendo l'utilizzo di un linguaggio graffiante e irridente, non può mai superare il limite della continenza e del rispetto della dignità altrui, essendo penalmente rilevante l'espressione che ecceda tali limiti e si risolva in un attacco personale lesivo della reputazione e dell'onore della persona, anche nel contesto di un confronto politico. La valutazione della proporzionalità e continenza dell'espressione deve tenere conto delle modalità di commissione del fatto, del mezzo di diffusione utilizzato, del contenuto intrinsecamente offensivo delle espressioni impiegate, nonché dell'intensità del dolo e del disprezzo dimostrati nei confronti della persona offesa. Pertanto, l'utilizzo di espressioni particolarmente scurrili e offensive, volte ad attribuire alla persona del politico comportamenti socialmente riprovevoli, non può ritenersi scriminato dall'esercizio del diritto di critica politica o di satira, neppure in considerazione del contesto comunicativo in cui sono state proferite. Analogamente, il diniego della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, in presenza di una condotta connotata da siffatte caratteristiche, risulta pienamente conforme ai principi giurisprudenziali, richiedendosi una valutazione complessiva delle peculiarità della fattispecie concreta, che tenga conto delle modalità della condotta, del grado di colpevolezza e dell'entità del danno o del pericolo cagionato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI E. M. - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/11/2019 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere IRENE SCORDAMAGLIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. TASSONE Kate, che ha concluso chiedendo;
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), riconosciuto responsabile nel giudizio di merito del delitto di diffamazione aggravata in danno del Senatore (OM…

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