Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21197 del 3 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21197PEN

Massima

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Il pericolo di recidiva, ai fini della valutazione dell'esigenza cautelare e della scelta della misura coercitiva adeguata, può essere desunto dalle modalità concrete della condotta delittuosa tenuta dall'indagato, anche in assenza di precedenti penali, in quanto la pregressa incensuratezza costituisce una mera presunzione relativa di minima pericolosità sociale, superabile attraverso la valutazione dell'intensità del pericolo di reiterazione del reato, desumibile dall'accertata gravità e violenza della condotta posta in essere. Pertanto, il giudice può ritenere adeguata e proporzionata la misura della custodia cautelare in carcere, ove ritenga sussistente il pericolo di recidiva sulla base di una motivazione specifica e dettagliata che dia conto della concreta pericolosità sociale dell'indagato, anche in assenza di precedenti penali, in ragione delle modalità particolarmente gravi e violente della condotta delittuosa accertata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 08/08/2016 del TRIB. LIBERTA' di SASSARI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere SILVANA DE BERARDINIS;
sentite le conclusioni del PG LUIGI BIRRITTERI che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza in data 8.8.2016 il Tribunale di Sassari, confermava nei co…

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