Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel dichiarare la cessazione della materia del contendere sul ricorso avverso la deliberazione di approvazione del regolamento per l'applicazione del canone non ricognitorio di cui all'art. 27 del d. lgs. n. 285 del 1992, afferma il principio per cui, qualora l'atto impugnato sia stato successivamente annullato dall'amministrazione resistente, viene meno l'interesse all'impugnazione e, di conseguenza, il giudice è tenuto a dichiarare la cessazione della materia del contendere, compensando le spese di giudizio in ragione del complessivo andamento della vicenda procedimentale. Tale principio trova applicazione nei casi in cui l'annullamento dell'atto impugnato intervenga nelle more del giudizio, privando così il ricorrente dell'interesse a ottenere una pronuncia di annullamento. In tali ipotesi, il giudice amministrativo, pur non potendo più pronunciarsi nel merito, è comunque tenuto a prendere atto della sopravvenuta carenza di interesse e a dichiarare la cessazione della materia del contendere, senza dover procedere all'esame nel merito delle censure sollevate, in ossequio al principio di economia processuale e di ragionevole durata del processo.