Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26534 del 24 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:26534PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, deve tenere conto non solo della incensuratezza dell'imputato, ma anche di altri elementi quali il suo comportamento processuale, il grado di resipiscenza e rincrescimento dimostrato per il fatto commesso, nonché le specifiche condizioni psicologiche in cui l'imputato si è trovato al momento del fatto, purché tali condizioni siano rilevanti e non meramente pretestuose. Inoltre, nel determinare la pena base per il reato di tentato omicidio, il giudice deve rispettare i limiti edittali previsti dalla legge, evitando di irrogare sanzioni palesemente eccessive rispetto alla forbice sanzionatoria astrattamente applicabile. La valutazione complessiva delle circostanze del caso concreto, sia quelle favorevoli che sfavorevoli all'imputato, deve condurre il giudice a individuare una pena proporzionata e adeguata alla gravità del fatto, tenendo conto altresì del principio di ragionevolezza e di proporzionalità della risposta punitiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. S. - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI TORINO;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1939/2014 CORTE APPELLO di TORINO, del 20/11/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/02/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. TALERICO PALMA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. TOCCI Stefano, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
Udi…

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