Cassazione penale Sez. II sentenza n. 1431 del 11 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:1431PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata in concorso si configura quando l'agente, mediante artifizi o raggiri, induce in errore l'ente previdenziale e ottiene indebitamente prestazioni assistenziali e previdenziali, anche se il rapporto di lavoro dichiarato risulti fittiziamente costituito nei confronti di un'azienda terza. L'elemento soggettivo del reato può essere desunto anche implicitamente dalle risultanze processuali, senza necessità di una specifica motivazione, qualora non sia stato dedotto nei motivi di impugnazione. La motivazione della sentenza di primo grado e quella di appello, quando non vi sia difformità sul punto denunciato, si integrano vicendevolmente, formando un tutto organico ed inscindibile. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione sulla motivazione è limitato a riscontrare l'esistenza di un logico apparato argomentativo sui vari punti della decisione impugnata, senza possibilità di verificare l'adeguatezza delle argomentazioni o la loro rispondenza alle acquisizioni processuali, se non in caso di illogicità manifesta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO ((omissis)) - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. BANDINI Gianfranco - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

GE. Pa. , nata a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Reggio Calabria, sezione

penale, in data 12.4.2007.

Sentita la relazione della causa fatta, in Pubblica udienza, dal Consigliere Dott. Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

Osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza del 10.2.2005…

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