Cassazione penale Sez. V sentenza n. 51262 del 1 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:51262PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale non richiede l'esistenza di un nesso causale tra gli atti di distrazione e il successivo fallimento o ammissione al concordato preventivo dell'impresa. È sufficiente che l'agente abbia cagionato il depauperamento del patrimonio sociale, destinandone le risorse ad impieghi estranei all'attività d'impresa, con consapevole volontà di dare al patrimonio una destinazione diversa rispetto alle finalità dell'impresa, a prescindere dal momento in cui si sia manifestata l'insolvenza. Pertanto, i fatti di distrazione assumono rilevanza penale anche se commessi quando l'impresa non versava ancora in condizioni di insolvenza, purché sia intervenuta successivamente la dichiarazione di fallimento o l'ammissione al concordato preventivo. La circostanza aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità prevista dall'art. 219, comma 1, della legge fallimentare è applicabile anche ai reati di bancarotta "impropria" in virtù di un'interpretazione estensiva della norma, in considerazione del rinvio operato dalla stessa a tutti i reati di bancarotta propria e del richiamo dell'art. 223, comma 1, alle pene stabilite nell'art. 216. Ai fini della concessione delle attenuanti generiche, il giudice può legittimamente ritenere prevalenti gli elementi negativi connotanti l'elemento oggettivo e soggettivo del reato rispetto allo stato di incensuratezza dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/03/2015 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/09/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. VESSICHELLI MARIA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CORASANITI GIUSEPPE, che ha concluso per il rigetto;
udito il difensore Avv.to (OMISSIS) per la parte civile; Avv. (OMISSIS) anche in sost. Avv. (Ndr: testo originale non comprensibile)…

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