La segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) non costituisce un provvedimento autonomamente impugnabile, essendo un atto riconducibile all'esercizio di attività edilizia libera di natura oggettivamente e soggettivamente privata. Pertanto, il ricorso giurisdizionale volto all'annullamento di una SCIA è inammissibile, in quanto l'ordinamento processuale prevede esclusivamente la possibilità per gli interessati di sollecitare l'esercizio delle verifiche spettanti all'amministrazione e, in caso di inerzia, esperire l'azione di cui all'art. 31, commi 1, 2 e 3 del d.lgs. 2 luglio 2010, n. 104. Decorsi i termini concessi all'amministrazione per l'esercizio dei poteri inibitori e di controllo sulla SCIA, la situazione soggettiva del segnalante si consolida definitivamente nei confronti dell'amministrazione, ormai priva di poteri, e quindi anche del terzo, il quale è titolare di un interesse legittimo pretensivo all'esercizio del controllo amministrativo, che si estingue venuta meno la possibilità di dialogo con il corrispondente potere. Pertanto, il ricorso giurisdizionale volto all'annullamento di una SCIA deve essere dichiarato inammissibile, in quanto rivolto ad esercitare una forma di tutela non prevista dall'attuale ordinamento processuale.