Il giudice investito del giudizio di ricusazione, ove riscontri la manifesta infondatezza della stessa, può dichiararne l'inammissibilità con ordinanza emessa senza ritardo, senza necessità di fissare l'udienza camerale prevista dall'art. 127 c.p.p. Tale previsione normativa non si pone in contrasto con i principi costituzionali e convenzionali, in quanto il mancato contraddittorio non pregiudica il diritto di difesa, essendo sufficiente che il giudice motivi adeguatamente la propria decisione. Inoltre, il pregresso esercizio di funzioni giurisdizionali da parte del giudice ricusato, anche con provvedimenti sfavorevoli alla parte, non integra di per sé le ipotesi di incompatibilità o di grave inimicizia previste dalla legge, in assenza di ulteriori elementi che dimostrino la chiara intenzione di arrecare nocumento. La motivazione della decisione di inammissibilità della ricusazione deve pertanto dare conto della manifesta infondatezza della stessa, sulla base di una valutazione complessiva degli elementi di fatto e di diritto rilevanti.