Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10996 del 16 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:10996PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la pericolosità sociale di un soggetto sottoposto a misure di prevenzione, può legittimamente fondarsi sulla sistematica violazione delle prescrizioni imposte, sull'allarmante reiterazione di condotte illecite anche durante l'esecuzione di misure cautelari o di prevenzione, nonché sulla crescente pericolosità desumibile da condotte penalmente rilevanti commesse in località distanti dal luogo di residenza, da plurime e recenti segnalazioni per reati contro il patrimonio e dal perdurante inserimento in ambienti criminali dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti. Tali elementi consentono di ritenere attuale e concreta la pericolosità sociale del soggetto, legittimando l'aggravamento e il prolungamento della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Il sindacato di legittimità del giudice di cassazione in materia di prevenzione è limitato alla sola violazione di legge, non potendo il ricorrente dedurre motivi di merito, come la contestazione delle frequentazioni e dell'attualità del giudizio di pericolosità, a fronte di una motivazione del provvedimento impugnato che risulti corretta e congrua.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FR. CO. N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 140/2008 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 25/09/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCELLO ROMBOLA';

sentite le conclusioni del P.G. Dr. SALVI Giovanni, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con decreto 25/9/10 la Corte di Appello di Catanzaro confermava il decreto 18/6/08 del Tribunale …

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