Consiglio di Stato sentenza n. 3704 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:3704SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo è atto dovuto e vincolato per l'amministrazione, non necessitando di motivazione aggiuntiva rispetto all'indicazione dei presupposti di fatto e all'individuazione e qualificazione degli abusi edilizi. La mancata esatta identificazione dell'area da acquisire al patrimonio comunale in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione non costituisce ragione di illegittimità dell'ingiunzione a demolire, in quanto tale individuazione può essere compiuta con atti successivi aventi natura meramente dichiarativa e ricognitiva. La presentazione di una istanza di sanatoria ai sensi dell'art. 36 del d.P.R. 380/2001 determina soltanto un arresto interinale dell'efficacia dell'ordine di demolizione, ponendolo in stato di temporanea quiescenza, senza determinare l'improcedibilità dell'impugnazione proposta avverso l'ordinanza di demolizione. L'emergenza abitativa non può essere invocata per paralizzare la demolizione di un immobile abusivo, stante l'inammissibilità di condoni atipici ed extra-ordinem, ferma restando la possibilità per gli indigenti di sollecitare gli ausili eventualmente messi a disposizione dalle autorità amministrative competenti. L'esecuzione dell'ordine di demolizione di un immobile abusivo non contrasta con il diritto al rispetto della vita privata e familiare e del domicilio di cui all'art. 8 CEDU, in quanto non sussiste un diritto assoluto ad occupare un immobile abusivo solo perché casa familiare, prevalendo il diritto della collettività a rimuovere la lesione di un bene o interesse costituzionalmente tutelato e a ripristinare l'equilibrio urbanistico-edilizio.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/05/2022

N. 03704/2022REG.PROV.COLL.

N. 06754/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6754 del 2021, proposto da
SABATO ANNUNZIATA e LUIGI ANNUNZIATA, rappresentati e difesi dall’avvocato Francesco Antonio Di Somma, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio dell’avvocato Valentina Paglia in Roma, corso D’Italia, n. 92;

contro

COMUNE DI SCAFATI, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato Raffaele Marciano, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)…

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