Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16202 del 26 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:16202PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione di un'ordinanza cautelare, può verificare soltanto la logicità e la non contraddittorietà delle argomentazioni utilizzate dal giudice di merito per affermare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, senza poter riesaminare nel merito la valutazione degli elementi probatori. Pertanto, ove il giudice di merito abbia adeguatamente motivato in ordine alla gravità del quadro indiziario, ritenendo attendibili le dichiarazioni delle parti offese e ravvisando l'aggravante della finalità di agevolare l'attività di un'associazione mafiosa, il provvedimento cautelare non può essere censurato in sede di legittimità per carenza di gravi indizi, essendo la relativa valutazione riservata al giudice di merito e non sindacabile in tale sede, salvo che non risulti manifestamente illogica o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TR. CA. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 766/2009 TRIB. LIBERTA' di MESSINA, del 15/09/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. APEMI, in sost. dell'avv. ((omissis)), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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