Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9107 del 5 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:9107PEN

Massima

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Il possesso di beni di provenienza furtiva, in assenza di una plausibile giustificazione circa la loro origine, integra il reato di ricettazione, anche quando il reato presupposto di furto non sia punibile per difetto di querela della persona offesa. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità dell'imputato, può fondare il proprio convincimento sulla base di un quadro probatorio univoco e convergente, costituito dalle dichiarazioni degli agenti operanti, dal verbale di sequestro, dalla querela presentata dalla persona offesa del delitto presupposto di furto, nonché dal riconoscimento da parte di quest'ultima dei beni oggetto di ricettazione. La Corte di Cassazione non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella effettuata dai giudici di merito, salvo i casi di manifesta illogicità o contraddittorietà della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. PACILLI G. A. R. - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. MINUTILLO TORTUR Marz - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/04/2019 della CORTE DI APPELLO DI CAGLIARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere MINUTILLO TURTUR Marzia;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale PEDICINI Ettore, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Cagliari, con sentenza del 04/04/2019, confermava integralm…

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