Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33670 del 2 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:33670PEN

Massima

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Il medico, pur formalmente nominato come curante di un paziente, non può redigere il certificato di morte e la relativa scheda ISTAT senza aver previamente effettuato gli accertamenti necessari sulle cause del decesso, essendo tenuto a riportare solo quanto da lui direttamente constatato. Tuttavia, qualora il medico abbia in passato seguito il paziente e ne conosca le patologie, la mancanza di specifici accertamenti al momento del decesso non integra il reato di falsità ideologica, in assenza di una comprovata divergenza tra quanto attestato e la reale situazione clinica del defunto. La ratio della norma penale, infatti, è quella di punire la falsità dell'attestazione, ovvero la sua contrarietà alla verità storica e fattuale, che deve essere esclusa quando il medico, pur senza aver effettuato nuovi accertamenti, riporti informazioni di cui era comunque a conoscenza in ragione del suo precedente ruolo di medico curante del paziente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv.to Scaloni Mario del Foro di Ancona nell'interesse di:

Di. Gi. Fr. Ma. nato (OMESSO);

e dall'avv.to Padovani Stefano del Foro di Ancona nell'interesse di:

Bi. Sa. nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello del 3.10.2006;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. BRONZINI Giuseppe;

Udita la requisitoria del Sostituto Procur…

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