Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 39587 del 26 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:39587PEN

Massima

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Il dolo eventuale non può essere configurato nel reato colposo, in quanto l'evento non è voluto dall'agente, il quale ha agito senza prevedere la probabilità di causare un evento più grave. Pertanto, quando l'agente abbia sparato in aria per far cessare una lite, cagionando involontariamente la morte di una persona, il fatto deve essere punito a titolo di colpa, ai sensi dell'art. 83 c.p., in quanto si è verificato un evento diverso da quello voluto. In tali casi, la pena base per il reato di omicidio colposo deve essere commisurata alla gravità della condotta, tenendo conto della particolare pericolosità dell'azione, come l'aver sparato in uno spazio angusto e affollato, nonostante la prevedibilità di gravi conseguenze. Tuttavia, l'unicità del disegno criminoso, tipica del reato continuato di cui all'art. 81 c.p., comma 2, non può essere ravvisata tra il reato colposo e i reati dolosi connessi, in quanto la condotta colposa non può essere considerata finalizzata al compimento degli altri reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. COCO ((omissis)) - Presidente

Dott. CAMPANATO Graziana - Consigliere

Dott. BARTOLOMEI Luigi - Consigliere

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

CA. Vi., nato ad (OMESSO) il (OMESSO);

avverso la sentenza in data 26.05.2004 della Corte di Assise d'Appello di Napoli;

visti gli atti, la sentenza denunziata e il procedimento;

udita in pubblica udienza la relazione del consigliere Dott. BARTOLOMEI Luigi;

udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. GALASSO Aurelio, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

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