Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8397 del 2 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:8397PEN

Massima

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La sussistenza della circostanza aggravante dell'esposizione della cosa alla pubblica fede, di cui all'art. 625 c.p., n. 7, nel reato di furto, non è esclusa dalla mera presenza di un sistema di videosorveglianza nel luogo in cui si consuma il delitto, in quanto tale sorveglianza non garantisce l'interruzione immediata dell'azione criminosa e non preclude in modo concreto e totale l'esecuzione del reato, non escludendo quindi l'affidamento derivante dall'esposizione dei beni alla pubblica fede. Pertanto, la sussistenza di un sistema di videosorveglianza non è di per sé sufficiente a escludere l'applicazione della citata aggravante, la quale ricorre salvo che vi sia una sorveglianza specificamente efficace nell'impedire la sottrazione del bene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesca - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - rel. Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ASTI;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/11/2018 del TRIBUNALE di ASTI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CATERINA MAZZITELLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo.
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto…

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