ECLI:IT:CASS:2002:16379PEN
FATTO E DIRITTO
Gli imputati G. C. ed A. M., a mezzo del comune difensore di fiducia, ricorrono contro la sentenza in epigrafe, con la quale sono stati confermati colpevoli in concorso tra loro, dei reati in continuazione, di contrabbando doganale di Kg. 79,800 di tabacco lavorato estero e di violazione dell'I.V.A all'importazione (artt. 295, 310 e 341 d.P.R. 43/73 7 l. 724/75 67 e 70 d.P.R. 633/72 2 l.50/94) e di immissione in commercio di t.l.e. privo di "condizionamento" (art. 46 c. 3 l. 428/90), con conseguente condanna, previa concessione delle attenuanti generiche, alla pena di m. 8 e gg. lodi reclusione.
A sostegno dell'impugnazione viene dedotta, anzitutto, la mancanza o comunque l'insufficienza ed illogicità della motivazione della sentenza di secondo grado, per aver acriticamente confermato la decisione del Tribunale, senza tener conto delle censure esposte nell'atto d'appello e limitandosi ad una mera enunciazione del fatto&q…
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