Il giudice che emette una misura cautelare in appello, dopo l'introduzione della fase dibattimentale, non è tenuto a procedere all'interrogatorio di garanzia dell'imputato ai sensi dell'art. 294 c.p.p., in quanto il diretto contatto tra il giudice e il soggetto sottoposto a custodia, nella pienezza del contraddittorio, consente la più ampia possibilità di controllo circa la sussistenza dei presupposti della cautela. Inoltre, l'imputato che eccepisce la decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare ai sensi dell'art. 297 c.p.p., comma 3, ha l'onere di allegare compiutamente, in sede di riesame ex art. 309 c.p.p., l'intervenuta cessazione dell'efficacia della misura per il superamento di tali termini, fornendo tutti gli elementi necessari per consentire al giudice di merito di verificare la fondatezza della deduzione. In difetto di tali allegazioni specifiche, il motivo di ricorso per cassazione risulta generico e meramente perlustrativo, con conseguente declaratoria di inammissibilità.