Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21717 del 16 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:21717PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, garantito dall'art. 21 Cost., non può essere invocato per giustificare espressioni che, per il loro contenuto intrinseco e la forza suggestiva e persuasiva, risultino idonee a determinare un rischio effettivo di commissione di reati lesivi della persona, attesa la necessità di bilanciare tale diritto con il bene giuridico della incolumità individuale. Pertanto, la pubblicazione di un articolo contenente frasi inequivocabilmente istigatorie a commettere delitti in danno di un pubblico ufficiale, da parte di un soggetto con una storia di militanza anarchica e riconosciuto come ideologo, integra il reato di istigazione a delinquere di cui all'art. 414 c.p., non potendo essere scriminata dall'esercizio del diritto di critica politica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/06/2016 della CORTE APPELLO di TRENTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MANCUSO LUIGI FABRIZIO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ROBERTO ANIELLO;
Il Procuratore Generale conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
Il difensore presente si riporta ai motivi.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1.…

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