Il giudice, nel disporre la confisca di beni in sede di applicazione della pena su richiesta delle parti, deve esplicitare le ragioni per cui ritiene sussistenti i presupposti per adottare tale misura di sicurezza, facendo riferimento alla cornice normativa di riferimento, come gli articoli 240 o 240-bis del codice penale, anche con riguardo alle disposizioni del D.P.R. n. 309/1990. La mera affermazione che il bene è servito per commettere il reato non è sufficiente, in quanto la confisca ha natura cautelare e tende a prevenire la commissione di nuovi reati. È necessario che emerga un nesso strumentale e non meramente occasionale tra il bene e la condotta illecita, tale da dimostrare l'effettiva probabilità del ripetersi di un'attività punibile. In assenza di una adeguata motivazione in tal senso, la confisca disposta in sede di patteggiamento deve essere annullata e il giudice rinviato a nuovo esame.