Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Wind Tre S.p.A. avverso l'ordinanza del Sindaco del Comune di Vicenza che vietava la sperimentazione o installazione del 5G sul territorio comunale, ha dichiarato la cessazione della materia del contendere a seguito della revoca dell'ordinanza impugnata da parte del Comune resistente. Il principio di diritto affermato nella sentenza è che l'annullamento o la revoca del provvedimento impugnato in sede giurisdizionale comporta la cessazione della materia del contendere, con conseguente dichiarazione di improcedibilità del ricorso. Ciò in quanto, venuto meno l'atto lesivo degli interessi del ricorrente, viene a mancare l'oggetto del giudizio, non essendovi più alcuna utilità pratica nell'accoglimento della domanda. La pronuncia sottolinea altresì che, in presenza di particolari circostanze della controversia, le spese di lite possono essere compensate tra le parti, fermo restando il rimborso del contributo unificato a carico dell'amministrazione soccombente. Tale soluzione è adottata al fine di evitare un'ingiustificata penalizzazione della parte pubblica che, pur avendo revocato l'atto impugnato, non ha potuto evitare l'instaurazione del giudizio. In definitiva, la massima che può essere tratta dalla sentenza è che la cessazione della materia del contendere, a seguito dell'annullamento o revoca del provvedimento impugnato, comporta l'improcedibilità del ricorso, con possibilità di compensazione delle spese di lite, salvo il rimborso del contributo unificato a carico dell'amministrazione.