Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39520 del 8 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:39520PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur costituendo un fondamentale strumento di controllo democratico dell'operato delle pubbliche autorità, trova un limite invalicabile nel rispetto della reputazione e della dignità personale e professionale dei soggetti interessati. Pertanto, le espressioni utilizzate, anche in un contesto di denuncia di presunti comportamenti scorretti, devono mantenersi entro i confini della continenza verbale e dell'obiettività, senza degenerare in attacchi gratuiti e ingiuriosi che travalicano la legittima esercizio del diritto di critica. In tali casi, la condotta integra gli estremi del reato di diffamazione, non potendo essere giustificata dall'esercizio di un diritto, in quanto l'eccesso nell'esercizio del diritto medesimo ne determina l'abuso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 29 novembre 2010 del Tribunale di Cagliari;

Sentita la relazione del consigliere Dott. Paolo Antonio BRUNO;

Sentite le conclusioni del P.G. in sede, in persona del Sostituto dott. RIELLO Luigi, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

Sentito, altresi', l'avv. (OMISSIS), sostituto processuale dell'avv. (OMI…

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