Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8643 del 27 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:8643PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando un soggetto, mediante minaccia o violenza, costringe una persona a consegnare una somma di denaro o altra utilità, al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto. Ai fini della sussistenza del reato, non rileva che l'agente abbia agito per ottenere il ristoro di un danno effettivamente subito, né che il male minacciato non fosse idoneo a incutere timore nella vittima, né che le trattative si siano svolte in maniera formale senza registrare comportamenti realmente intimidatori. Ciò che rileva è che l'agente abbia consapevolmente e volontariamente posto in essere una condotta idonea a costringere la vittima a consegnare il denaro, indipendentemente dalle sue motivazioni soggettive o dalla reale capacità della minaccia di incutere timore. Pertanto, la condotta dell'imputato, che aveva minacciato la vittima di rivelare alla sua famiglia e all'ambiente universitario una sua relazione extraconiugale al fine di ottenere la consegna di una somma di denaro, integra il reato di estorsione consumata, non potendo essere riqualificata come tentativo o come violazione dell'art. 393 c.p. La pena irrogata, se prossima al minimo edittale e adeguatamente motivata con riferimento ai criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p., non è censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. ALMA Marco M. - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/12/2016 della Corte di Appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALMA ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SPINACI Sante, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 15 dicembre 2016 la Corte di Appello di Messina ha confermato la sentenza in data 8 o…

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