Il potere di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica comunale da parte della Soprintendenza, previsto dall'art. 159 del d.lgs. n. 42/2004 nel regime transitorio vigente fino al 31 dicembre 2009, si fonda sull'accertamento di vizi di legittimità dell'atto comunale, senza che la Soprintendenza possa effettuare un riesame complessivo delle valutazioni di merito compiute dall'ente territoriale. Pertanto, l'annullamento è legittimo qualora l'atto comunale risulti privo di adeguata motivazione in ordine alla compatibilità paesaggistica dell'intervento, non essendo sufficiente l'imposizione di prescrizioni circa le modalità esecutive dell'opera. La mancata comunicazione di avvio del procedimento e l'omissione del preavviso di diniego non determinano l'illegittimità dell'atto di annullamento, in quanto tali garanzie partecipative risulterebbero comunque inutili ai fini della decisione finale. Il potere di annullamento della Soprintendenza, esercitato entro il termine decadenziale previsto dalla legge, non è soggetto all'obbligo di preavviso di diniego di cui all'art. 10-bis della l. n. 241/1990, in quanto costituisce una fase ulteriore, di secondo grado, che determina la caducazione del precedente atto abilitativo.