Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38286 del 30 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:38286PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata continuata sussiste quando l'agente, con artifizi e raggiri, induce in errore la persona offesa ingenerando in essa un pericolo immaginario, al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. La circostanza aggravante di cui all'art. 640, comma 2, n. 2 c.p. ricorre quando l'agente, oltre a rappresentare l'esistenza di forze negative che gravano sulla vittima, riesce a convincerla di un pericolo di morte imminente, ponendosi come unico baluardo per la sua incolumità. In tali casi, il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della correttezza della motivazione, senza possibilità di una nuova valutazione delle risultanze probatorie, salvo l'ipotesi di travisamento della prova, che deve essere specificamente dedotto e dimostrato dal ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

RO. EM. , nato a (OMESSO);

Avverso la sentenza 30.6.2006 della Corte d'Appello di Catanzaro;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere dr. ((omissis));

Sentite le conclusioni del Procuratore Generale, il quale ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

RO. Em. , per il tramite del proprio difensore propone ricorso per Cassazione avverso la sentenza 30.6.20…

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