Il reato di diffamazione si configura quando l'offesa è rivolta ad una persona assente e comunicata ad almeno due soggetti, anche in forma virtuale o a distanza, mentre il reato di ingiuria sussiste quando l'offesa è diretta ad una persona presente, anche in forma virtuale o a distanza, oppure quando la comunicazione offensiva avviene esclusivamente tra autore e destinatario. Pertanto, per qualificare correttamente il fatto come diffamazione o ingiuria, il giudice deve accertare in concreto le modalità di svolgimento della comunicazione offensiva, verificando se l'offeso fosse virtualmente presente al momento dell'espressione dell'offesa e se questa fosse stata indirizzata anche ad altri soggetti oltre all'offeso. Ove la comunicazione offensiva sia avvenuta in una chat che consente sia comunicazioni in tempo reale che la pubblicazione di messaggi consultabili successivamente, il giudice dovrà valutare se, nel caso specifico, l'offesa sia stata rivolta all'offeso in sua presenza virtuale oppure se sia stata comunicata anche ad altri soggetti, configurando così il reato di diffamazione.