Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7401 del 15 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:7401PEN

Massima

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Il militare che si impossessa indebitamente di un telefono cellulare di proprietà di un altro militare, all'interno della caserma, commette il reato di furto militare aggravato, e non il reato di appropriazione di cose smarrite, in quanto il telefono non può essere considerato res derelicta o smarrita, essendo stato sottratto dal cassetto della camera in cui alloggiava il legittimo proprietario, il quale aveva già denunciato il furto. La particolare tenuità del fatto non può essere riconosciuta nei confronti di un militare, agente di polizia giudiziaria, che ha l'obbligo giuridico di tenere una condotta esemplare, e che ha sottratto un telefono di valore non esiguo, utilizzato dalla persona offesa anche per ragioni di servizio. La motivazione della sentenza che esclude la particolare tenuità del fatto e conferma la sussistenza del reato di furto militare aggravato è immune da vizi di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

Dott. BARONE Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/12/2016 della CORTE MILITARE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAIRO ANTONIO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore;
Il PG chiede il rigetto del ricorso.
Udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte militare d'appello con sentenza in data 6/12/2016, in parziale riforma della decisione emessa in primo grado d…

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