L'occupazione arbitraria e violenta di un immobile altrui, anche se motivata dalla finalità di soddisfare un'esigenza abitativa, integra il reato di invasione di edificio e non può essere giustificata dallo stato di necessità. Ciò in quanto il pericolo di grave danno alla persona, richiesto dall'art. 54 c.p. per la configurabilità dello stato di necessità, deve essere attuale e contingente, non potendo ricomprendere situazioni di disagio abitativo di carattere cronico e permanente. L'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 54 c.p. impone di contemperare l'esigenza di tutela della persona con il diritto di proprietà del terzo, non consentendo di comprimere in modo permanente quest'ultimo diritto al di fuori di procedure legali o convenzionali. Pertanto, l'occupazione abusiva di un immobile altrui, anche se motivata dalla necessità di trovare un alloggio, integra un'offesa alla sfera giuridica del proprietario e non può essere scriminata dallo stato di necessità, dovendo essere sanzionata penalmente ai sensi degli artt. 46 e 633 c.p.