Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 52403 del 17 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:52403PEN

Massima

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Il possesso di una rilevante quantità di piante di canapa indiana, anche se interrate, e di ingenti quantitativi di piante essiccate o in fase di essiccazione, integra il reato di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti, per il quale il giudice, in sede di applicazione della pena su richiesta delle parti, deve valutare la congruità della sanzione concordata rispetto alla gravità oggettiva dei fatti, senza che la successiva modifica normativa più favorevole possa incidere su tale valutazione, essendo questa riferita al momento della pronuncia della sentenza. Il giudice non è tenuto a motivare specificamente sull'esclusione di formule di proscioglimento, ove gli elementi di fatto acquisiti giustifichino l'affermazione della responsabilità penale dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS An - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS),

avverso la sentenza del 18/03/2014 del Gip del Tribunale di Latina visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal componente Dr. Anna Petruzzellis;

letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Scardaccione Vittorio Eduardo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Gip del Tribunale …

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