Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 20265 del 25 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:20265PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto quando sussistono gravi indizi di colpevolezza per il reato di traffico di stupefacenti e vi è una evidente sproporzione tra il valore dei beni posseduti dall'indagato e i suoi redditi dichiarati, non essendo possibile giustificare la provenienza lecita del denaro e degli acquisti effettuati. Il mero dissenso del ricorrente circa la valutazione delle prove e l'apprezzamento della credibilità di dichiarazioni informali non costituisce violazione di legge censurabile in sede di legittimità, rientrando tali valutazioni nell'ambito del merito riservato al giudice di merito. Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di conferma del sequestro preventivo è inammissibile quando le censure si risolvono nella mera contestazione delle argomentazioni del giudice di merito, senza denunciare vizi di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - rel. Consigliere

Dott. MARINELLI Felicetta - Consigliere

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 2266/2011 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 30/11/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO MASSAFRA;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che chiede l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli emette…

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