Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29712 del 11 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:29712PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p. si configura quando la condotta dell'agente produce una modificazione della cosa altrui che ne diminuisce in modo apprezzabile il valore o ne impedisce anche parzialmente l'uso, rendendo necessario un trattamento ripristinatorio dell'essenza e della funzionalità della cosa stessa. Tale fattispecie si distingue dal reato di deturpamento o imbrattamento previsto dall'art. 639 c.p., che produce solo un'alterazione temporanea e superficiale della res, il cui aspetto originario è comunque facilmente reintegrabile. Ai fini della configurabilità del reato di danneggiamento, è sufficiente che l'agente abbia cagionato una diminuzione, anche parziale, del valore o dell'utilizzabilità della cosa, essendo irrilevante l'entità del danno arrecato. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla coscienza e volontà di porre in essere la condotta lesiva, a prescindere dalla finalità perseguita dall'agente. Il giudizio di comparazione tra le circostanze attenuanti e quelle aggravanti rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui esercizio è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o arbitrarietà. La notifica degli atti processuali deve essere effettuata presso il domicilio dichiarato o eletto dall'imputato, anche in caso di sopravvenuta detenzione, salvo che l'interessato non abbia provveduto a comunicare il mutamento del proprio domicilio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MACCHIA Alberto - Presidente

Dott. GALLO Domenic - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI R. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 24/4/2012 della Corte d'appello di Milano;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SCARDACCIONE Eduardo, che ha concluso chiedendo che il rigetto del ricorso;

udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS) che ha c…

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