Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13770 del 29 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:13770PEN

Massima

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Il delitto di estorsione è configurabile quando la condotta di esazione violenta o minacciosa di un credito presenta le seguenti caratteristiche: a) la finalità costrittiva dell'agente, volta a costringere la vittima e annullarne le capacità volitive; b) l'estraneità al rapporto contrattuale di colui che esige il credito, il quale agisca anche solo al fine di confermare ed accrescere il proprio prestigio criminale; c) la condotta minacciosa e violenta finalizzata al recupero del credito sia diretta nei confronti non soltanto del debitore ma anche di persone estranee al sinallagma contrattuale. Pertanto, il delitto di estorsione è configurabile anche quando la condotta minacciosa e violenta è posta in essere nei confronti di un soggetto estraneo al rapporto debitorio, come nel caso di sottrazione di beni di proprietà di tale soggetto, in quanto ciò qualifica il fatto come consumato nei confronti di chi non aveva alcuna legittima pretesa. La responsabilità concorsuale di un imputato è adeguatamente motivata quando i giudici di merito, con valutazione conforme, individuano la sua partecipazione alle condotte materiali riconducibili ai delitti contestati. Il controllo di legittimità sulla motivazione della sentenza di condanna in sede di ricorso per cassazione non è diretto a sindacare direttamente la valutazione dei fatti compiuta dal giudice di merito, ma solo a verificare se tale valutazione sia sorretta da validi elementi dimostrativi e sia nel complesso esauriente e plausibile, senza che possa essere dedotto il vizio di travisamento della prova se non in presenza di macroscopiche e manifeste evidenze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PARDO Ignaz - rel. Consigliere

Dott. PACILLI G. A.R. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/10/2017 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. IGNAZIO PARDO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. ROMANO GIULIO, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
Udito il difensore avv.to (OMISSIS) il quale chiede l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.1…

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