Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23048 del 31 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23048PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni testimoniali, anche se raccolte in sede di investigazioni difensive, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale è tenuto a motivare in modo logico e coerente il proprio convincimento, senza essere vincolato dalla mera circostanza che tali dichiarazioni siano state acquisite prima della notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari. Pertanto, il giudice di legittimità non può sindacare tale valutazione, se non in presenza di vizi logici o di travisamento della prova, che non risultano integrati laddove la motivazione della sentenza impugnata si fondi su elementi di fatto e di diritto adeguatamente esplicitati e privi di contraddizioni interne.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2471/2012 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 13/12/2013;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/04/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE MARZO GIUSEPPE;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FILIPPI Paola che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Udito il difensore Avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 13/12/20…

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