Consiglio di Stato sentenza n. 1921 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:1921SENT

Massima

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La delibera di indirizzo della pubblica amministrazione che individua nominativamente i concessionari di beni demaniali e prevede il rinnovo delle relative concessioni in scadenza, pur non essendo immediatamente attributiva del bene, costituisce comunque un atto amministrativo ampliativo della sfera giuridica dei destinatari, facendo sorgere in capo a questi ultimi una precisa ed incondizionata aspettativa qualificata al rinnovo della concessione. Pertanto, l'annullamento in autotutela di tale delibera da parte della pubblica amministrazione, oltre il termine di diciotto mesi dalla sua adozione, è illegittimo ai sensi dell'art. 21-nonies della legge n. 241 del 1990, in quanto tale disposizione trova applicazione anche agli atti amministrativi che, pur non essendo immediatamente attributivi di vantaggi economici, determinano comunque l'insorgere di aspettative qualificate in capo ai privati. Il provvedimento dirigenziale che si limita a comunicare l'intervenuto annullamento della delibera di indirizzo e il conseguente rigetto dell'istanza di rinnovo della concessione ha natura meramente consequenziale, sicché la sua legittimità è inscindibilmente connessa a quella del provvedimento di autotutela adottato dalla Giunta comunale.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/03/2020

N. 01921/2020REG.PROV.COLL.

N. 06757/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 6757 del 2019, proposto da
Comune di Milano, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Giuseppe Lepore, Antonello Mandarano, Irma Marinelli, Ruggero Meroni ed Anna Tavano, con domicilio eletto presso lo studio del primo in Roma, via Polibio, 15;

contro

So.Ge.Ria s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati Giancarlo Tanzarella, Elena Tanzarella e Giovanni Corbyons, con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in Roma, via Cicerone, 44;

per la riforma

della sentenza del …

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