Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11322 del 18 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:11322PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la congruità e la proporzionalità della misura cautelare, deve limitarsi a verificare la presenza di una motivazione logica e coerente con le emergenze processuali, senza poter riesaminare nel merito gli elementi indiziari e le esigenze cautelari, salvo i casi di manifesta illogicità o carenza motivazionale. La valutazione della pericolosità sociale dell'imputato e del pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione e del mantenimento della misura cautelare, è riservata al giudice di merito, il quale deve considerare tutti i fattori rilevanti, come la gravità del fatto, i precedenti penali, le condizioni di salute e la condotta dell'imputato, senza che assumano rilievo, in questa sede, le prospettive di reinserimento sociale o di accesso a benefici penitenziari, che attengono alla fase esecutiva della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. LOMBARDO Luigi - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1321/2014 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 20/10/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANDRA RECCHIONE;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che chiede l'annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Il tribunale del riesame di Milano rigettava l'appello proposto avverso l'ordinanza della Corte di appello che aveva respinto l'istanza di revo…

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