Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36630 del 24 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:36630PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La prova della destinazione dello stupefacente al fine di spaccio, quale elemento costitutivo del reato di illecita detenzione, deve essere fornita dalla pubblica accusa con rigore, univocità e certezza, attraverso elementi indiziari che consentano di inferirne la sussistenza secondo corrette massime di esperienza. Ove l'imputato prospetti una diversa ipotesi circa la destinazione della sostanza, come il consumo personale, il giudice è tenuto a valutare tale spiegazione alternativa, senza poter semplicemente escluderla per il solo fatto che non sia stata adeguatamente supportata, ove essa risulti comunque plausibile e non contraddetta da altri elementi di prova. In particolare, il mero occultamento della droga, in assenza di ulteriori indizi di spaccio, non è di per sé sufficiente a dimostrare la finalità di cessione a terzi, potendo tale condotta essere altresì giustificata dalla volontà dell'imputato di nascondere il proprio uso personale ai familiari. Pertanto, la condanna per il reato di detenzione ai fini di spaccio non può fondarsi su elementi indiziari contraddittori o comunque inidonei a escludere in modo certo e univoco la diversa ipotesi del consumo personale, prospettata e non palesemente inattendibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/05/2015 della Corte di Appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso nel senso dell'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 20 maggio 2015 la Corte di Appello di Bologna, in parziale riforma dell'impugnat…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.