Cassazione penale Sez. III sentenza n. 21382 del 16 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:21382PEN

Massima

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Il possesso di sostanze stupefacenti, anche in modica quantità, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. 309/1990, a prescindere dalla finalità d'uso personale, essendo sufficiente la mera detenzione. La mancata offerta di una plausibile spiegazione alternativa da parte dell'imputato, a fronte di una prova positiva di responsabilità, legittima il giudice a ritenere provata la sua colpevolezza, senza che ciò integri una violazione della presunzione di innocenza. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato con riferimento alla gravità intrinseca del fatto e alla personalità negativa dell'imputato, desumibile anche da precedenti penali. La recidiva, pur riconosciuta, può risultare "minusvalente" rispetto ad altre circostanze aggravanti, senza che ciò incida sulla determinazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. REYNAUD ((omissis)) - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/7/2018 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MENGONI Enrico;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto
Procuratore Generale Dott. CUOMO Luigi, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio, con rideterminazione della pena eliminata la recidiva.
RITENUTO …

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