Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33092 del 5 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:33092PEN

Massima

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Il metodo mafioso, ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991, può essere integrato anche dalla condotta di un soggetto non appartenente ad associazioni mafiose, qualora emerga il suo fattivo contributo alla realizzazione di un grave reato, come l'estorsione, attraverso modalità tipiche dell'agire mafioso, quali il ricorso all'intermediazione di terze persone secondo lo schema "dell'ambasciata". Ciò in quanto l'aggravante in questione qualifica l'uso del metodo mafioso, fondato sull'esistenza in una data zona di associazioni mafiose, a prescindere dalla formale appartenenza dell'agente a tali associazioni. Pertanto, la valutazione della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine all'aggravante mafiosa non richiede necessariamente l'accertamento della partecipazione dell'indagato ad un'associazione di tipo mafioso, essendo sufficiente che emerga il suo contributo alla realizzazione del reato attraverso modalità tipiche dell'agire mafioso, come il ricorso all'intermediazione di terzi. Inoltre, ai fini del giudizio sulla persistenza delle esigenze cautelari, la gravità dei fatti contestati e la pericolosità sociale dell'indagato, desumibile dagli indizi a suo carico, rappresentano parametri idonei a giustificare il mantenimento della misura cautelare, anche in assenza di precedenti penali, ove si accerti la disponibilità dell'indagato a fornire un fattivo contributo alla consumazione di gravi reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

IE. DA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 192/2010 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 05/05/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Riello L., il quale ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. - Con ordinanza emessa il 5 maggio 2010, il Tribunale di Reggio Calabria, deliberando in funzione di giudice d…

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