Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 14905 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:14905SENT

Massima

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Il ricorso proposto da un soggetto esercente attività di somministrazione di alimenti e bevande avverso un provvedimento di intimazione di ripristino dello stato dei luoghi e rimozione forzosa di un ampliamento abusivo dell'occupazione del suolo pubblico deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. c), del codice del processo amministrativo, qualora il ricorrente abbia successivamente dismesso l'attività di somministrazione. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a compensare integralmente tra le parti le spese di lite, in considerazione del carattere meramente processuale della pronuncia di improcedibilità. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il venir meno dell'interesse del ricorrente, a seguito della cessazione dell'attività oggetto del provvedimento impugnato, determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. c), c.p.a. Ciò comporta la compensazione integrale delle spese di giudizio tra le parti, in ragione della natura meramente processuale della pronuncia. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire l'economia processuale e l'utilità pratica della decisione giurisdizionale, evitando pronunce su questioni divenute prive di rilievo per il ricorrente. La massima riflette l'esigenza di adeguare il processo amministrativo all'evoluzione della situazione sostanziale dedotta in giudizio, privilegiando soluzioni che assicurino l'effettività della tutela e l'efficienza dell'azione amministrativa.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/07/2024

N. 14905/2024 REG.PROV.COLL.

N. 06320/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6320 del 2020, proposto da
Societa' Melaranci S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Carlo Abbate, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via della Maratona n.56;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso Sergio Siracusa, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via del Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della D.D. n. rep. CA/1478/20…

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