Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39580 del 26 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:39580PEN

Massima

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Il differimento facoltativo della pena detentiva, ai sensi dell'art. 147 c.p. o della detenzione domiciliare ex art. 47-ter ord. pen., comma 1-ter, è ammissibile solo quando la malattia del condannato sia grave, tale da porre in pericolo la vita o da provocare rilevanti conseguenze dannose e da esigere un trattamento che non si possa facilmente attuare nello stato di detenzione, dovendosi operare un bilanciamento tra l'interesse del condannato ad essere adeguatamente curato e le esigenze di sicurezza della collettività. La patologia psichica può costituire causa di differimento della esecuzione della pena, quando sia di tale gravità da produrre un'infermità fisica non fronteggiabile in ambiente carcerario o da rendere l'espiazione della pena contraria, per le eccessive sofferenze, al senso di umanità di cui all'art. 27 Cost. Tuttavia, il differimento della pena è misura temporanea, destinata a venire meno con il ristabilimento di un quadro di compatibilità rispetto al regime detentivo, e il rischio di ricaduta nella patologia deve essere adeguatamente soppesato, restando salva la possibilità di nuovamente intervenire, in sede giudiziale, in caso di effettiva sua concretizzazione. Ove il condannato sia nuovamente ristretto, spetterà al competente Magistrato di sorveglianza riscontrare l'adeguata allocazione del ristretto in un ambiente penitenziario idoneo alla somministrazione di tutte le terapie opportune.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANDRINI Enrico G. - Presidente

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Frances - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/09/2018 del Tribunale di sorveglianza di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa ((omissis)), che ha chiesto rigettarsi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale di sorveglianza di Firenze rigettava l'i…

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