Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10168 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:10168SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, in assenza di titolo autorizzativo, è un provvedimento dovuto e vincolato per l'Amministrazione, che non richiede una specifica motivazione in ordine alla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale, né una comparazione con gli interessi privati coinvolti. L'accertamento dell'abuso edilizio, con la conseguente ingiunzione di demolizione, trova necessario e sufficiente fondamento nell'analitica descrizione delle opere abusivamente realizzate e nell'individuazione della normativa di riferimento applicata, senza necessità di ulteriori indicazioni. L'ordine di demolizione ha carattere oggettivo e reale, colpendo il bene abusivo indipendentemente dall'individuazione del responsabile, sicché esso si impone anche al proprietario non responsabile, il quale potrà eventualmente rivalersi sul precedente proprietario. La demolizione costituisce la sanzione tipica e vincolata prevista dalla legge per gli abusi edilizi, non essendo configurabile una valutazione di proporzionalità o l'applicazione alternativa di una sanzione pecuniaria, salvo che nella fase esecutiva, ove il privato possa dimostrare l'impossibilità di ottemperare all'ordine senza pregiudizio per le parti conformi dell'immobile. Tuttavia, qualora il privato non abbia avuto la possibilità di accedere alla documentazione tecnica necessaria per elaborare un progetto finalizzato alla demolizione o alla sanatoria degli abusi, non può essere addebitata allo stesso la colpevole inottemperanza all'ordine di demolizione, con conseguente illegittimità della successiva demolizione d'ufficio disposta dall'Amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/05/2024

N. 10168/2024 REG.PROV.COLL.

N. 11278/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 11278 del 2018, integrato da motivi aggiunti, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

nei confronti

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via del Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

- della determinazione dirigenziale n. rep. CS/780/2018- prot. CS60703/2018 datata 11 giugno 201…

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