Il sequestro probatorio è una misura cautelare reale che può essere disposta dal pubblico ministero nell'ambito di un procedimento penale, al fine di assicurare le fonti di prova di un reato. Il tribunale del riesame, adito ai sensi degli articoli 257 e 324 del codice di procedura penale, è competente a confermare, annullare o modificare il provvedimento di sequestro probatorio emesso dal pubblico ministero. La persona offesa dal reato non è legittimata a partecipare al procedimento di riesame del sequestro probatorio, né a proporre ricorso per cassazione avverso l'ordinanza del tribunale del riesame, salvo che non dimostri un concreto interesse alla restituzione dei beni sequestrati. Ciò in quanto la tutela degli interessi della persona offesa è sufficientemente garantita dalle misure cautelari esperibili nell'ambito del processo civile. La rinuncia al ricorso per cassazione da parte dell'indagato, a seguito dell'intervenuto provvedimento di dissequestro, determina la sopravvenuta carenza di interesse a coltivare l'impugnazione, con conseguente declaratoria di inammissibilità del ricorso.