Il provvedimento di revoca di una concessione amministrativa di occupazione di suolo pubblico adibito a passo carraio, adottato dall'amministrazione comunale dopo un lungo periodo di tempo (circa 20 anni) dalla sua originaria concessione, deve essere adeguatamente motivato in relazione alla necessità di contemperare l'interesse pubblico al rientro in possesso del bene demaniale con il legittimo affidamento maturato nel tempo dai destinatari del provvedimento concessorio, i quali hanno visto consolidarsi le loro posizioni di vantaggio. L'amministrazione non può integrare la motivazione del provvedimento di revoca con argomentazioni difensive formulate solo in sede giudiziale, non evincibili dalla motivazione originaria dell'atto, dovendo invece procedere ad una puntuale valutazione degli interessi pubblici e privati in gioco nel corso del procedimento amministrativo. La mancata adeguata motivazione del provvedimento di revoca, in relazione al bilanciamento degli interessi contrapposti, determina l'illegittimità del provvedimento per violazione dell'art. 3 della legge n. 241/1990 e del principio del legittimo affidamento.