Il concorso di più soggetti nell'induzione, nel favoreggiamento e nello sfruttamento della prostituzione di donne straniere, mediante l'inganno sulla natura dell'attività lavorativa, la privazione della libertà di movimento, l'utilizzo della violenza e l'imposizione del rimborso dei costi del viaggio, integra il reato di tentata induzione e sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento consumato della prostituzione, con l'aggravante di aver commesso il fatto ai danni di più persone e con violenza e inganno. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, deve motivare adeguatamente il proprio giudizio, positivo o negativo, sulla base della gravità del fatto, della personalità dell'imputato e di ogni altra peculiarità del caso concreto, senza l'obbligo di un'analitica disamina di tutti gli elementi dedotti dalle parti. Il diniego delle attenuanti generiche, pur dovendo essere motivato, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogico o privo di adeguata giustificazione.