La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno può essere applicata a coloro che, per la loro condotta e il tenore di vita, debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, vivere abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose, purché tali attività siano state commesse in modo non episodico ma caratterizzante un significativo intervallo temporale della vita del proposto, abbiano effettivamente generato profitti in capo a quest'ultimo e costituiscano, o abbiano costituito in una determinata epoca, una componente significativa del suo reddito. Il giudice della prevenzione può legittimamente fondare il giudizio di pericolosità sociale su fatti emergenti da procedimenti penali che abbiano convalidato, anche in via provvisoria, l'impostazione di accusa, non smentita da successive acquisizioni, senza essere vincolato all'esistenza di una sentenza irrevocabile di condanna. Tuttavia, qualora il provvedimento ablatorio sia fondato sul rilievo che il proposto abbia impiegato, per l'acquisto di una società, risorse sproporzionate rispetto alle proprie entrate ufficiali, la confisca deve essere estesa anche alle quote della società, in applicazione del principio di cui all'art. 20, comma 1, penultimo periodo, del d.lgs. n. 159 del 2011.