Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19145 del 16 maggio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:19145PEN

Massima

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Il patrimonio di un imprenditore ritenuto mafioso può essere confiscato nella sua interezza, anche in assenza di una diretta prova della provenienza illecita dei singoli beni, qualora sia accertata la sua appartenenza a un'associazione criminale di tipo mafioso e il suo stabile inserimento nel sistema di relazioni e di interessi illeciti gestiti dalla medesima organizzazione. In tali casi, la confisca può essere disposta anche nei confronti di beni intestati a familiari o terzi, in assenza di elementi idonei a dimostrare la loro estraneità e la provenienza lecita dei relativi investimenti, atteso che il vincolo di parentela e la mancanza di autonome risorse economiche in capo ai titolari formali integrano una presunzione relativa di disponibilità in capo al soggetto ritenuto socialmente pericoloso. Tuttavia, tale presunzione può essere superata qualora il terzo interessato fornisca una rigorosa prova contraria, come nel caso in cui sia intervenuta una sentenza penale irrevocabile di assoluzione per il reato di intestazione fittizia, che preclude un accertamento in senso opposto nell'ambito del procedimento di prevenzione. In tali ipotesi, i beni intestati ai familiari o a terzi non possono essere confiscati, salvo che per la quota effettivamente riconducibile al soggetto pericoloso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Presidente

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 12/03/2021 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FRANCESCO ALIFFI;
lette le conclusioni del PG Dr. CENICCOLA ELISABETTA, che ha chiesto dichiararsi i ricorsi inammissibili, con ogni conseguente statuizione.

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